Noi due soli in quella stanza
Soli per qualche ora mai più ripetute
Mettemmo un disco e poi
Tu ti lasciasti scivolare i vestiti da dosso
Ballammo uno slow e ci ritrovammo
Sdraiati uno accanto all’altro
Un vuoto di memoria e poi…
Come in un sogno stavamo vivendo la nostra realtà
Realtà sfuggitami dalle mani
Diventando nuovamente un sogno, un ricordo
L’ultimo tuo ricordo.
Mi ritorni spesso nella mente
Col tuo profumo soave e la pelle morbida, delicata e vellutata.
Mai più potrò poggiare la testa sul tuo seno
per cercare conforto e sicurezza.
Roma, 1982